Oltre alle recenti collaborazioni e produzioni, Pharrell sta lavorando anche al suo prossimo album ben otto anni dopo Girl. Stando a quanto affermato dallo stesso artista, i BTS collaboreranno con lui per uno dei brani facenti parte del nuovo disco.
Pharrell: l’album e il featuring con i BTS
La nuova cover story di Rolling Stone è dedicata a Pharrell e RM, membro della band K-pop. Questa è stata l’occasione per dare indizi sul disco: i due, con tutta la band sudcoreana, collaboreranno in un brano che sarà contenuto nell’album che, probabilmente, si intitolerà Phriends. Williams ha definito questo featuring un’esperienza speciale:
«You guys are on there, obviously, and I’m actually talking about this way more than I’m supposed to, but it’s a song from my album that sang and it’s amazing, and I’m super grateful. Everyone that hears it is like, “Whoa”».
RM, alle parole di Pharrell, ha risposto dicendo che adora questa collaborazione. D’altronde non è la prima volta che mescola il K-pop con dei suoni urban (al di là del rap agli inizi della sua carriera), basti pensare alla collaborazione di alcuni mesi fa con Benny Blanco e Snoop Dogg in Bad Decision.
Vista la sintonia tra i due, Williams ha poi proseguito proponendosi per collaborare a sua volta nell’album da solista di RM.
Pharrell e RM: il peso di essere artisti
La conversazione tra il leader della band coreana e Pharrell ha affrontando varie tematiche osservate dai loro punti di vista anagraficamente distanti di vent’anni, ma molto vicini artisticamente. È stata anche l’occasione per RM di chiedere e ricevere consigli da un’artista navigato e di successo come Pharrell.
Nell’incontro tra due si è parlato del canto che si mescola alle rime rappate, dell’auto-tune e delle critiche che riceve chi lo utilizza, delle esibizioni dal vivo e del lavoro in gruppo, ma non solo. Oltre alla parte artistica, i due hanno dialogato anche sull’impatto sociale che può avere il loro ruolo e sulle relative sensazioni.
RM, facendo riferimento all’incontro con il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden in occasione di una visita dei BTS all’ONU, ha parlato delle insicurezze che derivano dall’essere una star e sui dubbi che possono emergere sull’essere meritevole di tutte quelle responsabilità legate al successo ottenuto, chiedendo il parere di Pharrell. Williams, dopo un ascolto empatico del suo collega, ha risposto menzionando il lavoro che svolge con le sue charity, dicendo:
«I mean, the [charity] work that I do, there’s always a circumstance. Either I’d say some dumb shit and then regret it later, or there’s been a time when I have a record that sort of affected a certain portion of a demographic. So then it made me think about things differently. And then I go set up a [nonprofit] and act against the ignorance that I was a part of. And educate myself, enlighten myself. Then other times, I also do it because of what you just said.
When you ask yourself, “Man, am I good enough?” Or, “Do I deserve all this?” I think what makes it easier for me to sleep at night is when I go do that work. It helps answer those questions. It’s like, wherever there was a deficit in your confidence of you deserving to be here or getting that kind of awe from the fans, wherever the minus is, this adds to it».
La sicurezza di Pharrell nella risposta a RM è frutto delle sue diverse attività in campo sociale. Le ultime riguardano due no profit: Mighty Dream, un’agenzia creativa che ha la mission di aiutare le comunità emarginate in America; Yellow, un’organizzazione che collabora con Cisco – multinazionale specializzata nei settori del networking e dell’IT – per fornire tecnologie educative agli studenti emarginati che desiderano iniziare una carriera nelle discipline STEM o nell’arte, fornendo un’esperienza di apprendimento coinvolgente basata sulle abilità anziché sull’età (al contrario di quanto avviene nel sistema scolastico).
Questo confronto tra generazioni ha un valore anche umano, oltre a quello musicale: Pharrell, grazie all’esperienza anche nel campo delle onlus, ha la capacità di essere una guida verso delle scelte etiche e altruiste che un giovane artista può mettere in campo per fare del bene, soprattutto per le persone che vivono in modo molto meno agiato di loro.