Takeoff: è stato realizzato un murale in sua memoria

La prematura scomparsa di Takeoff è stato un fulmine a ciel sereno che ha scosso tante persone. Dagli artisti della comunità hip hop e non agli amici e ai fan, in molti hanno avuto un pensiero per lui. L’ultimo è un murale in sua memoria che sta diventando anche un riferimento per gli ascoltatori che apprezzavano la sua musica.

Takeoff: un murale in suo onore

A pochi giorni dalla tragica sparatoria che ha coinvolto il rapper dei Migos, l’artista Armondo Monoletti ha realizzato un murale in suo onore lungo l’Atlanta BeltLine. Ape – questo il nome d’arte del writer – ha postato la foto dell’opera su Instagram scrivendo:

«First off prayers to the family’s of your fallen kings and Queens but to the family’s of @yrntakeoff I hope I did this young man some justice with the material is had».

Il tributo, creato vicino all’Historic Fourth Ward Skatepark, sostituisce un precedente murale dipinto dallo stesso Monoletti in onore del rapper DMX, realizzato dopo la sua morte nell’aprile 2021. In quella zona, nell’ultimo hanno, ci sono stati anche dei tributi a MF Doom.

Takeoff (murale di Armondo Monoletti)
Takeoff (murale di Armondo Monoletti)

Takeoff: la cerimonia di amici e familiari in suo onore

Dalle parole nelle interviste dei suoi colleghi ai post sui social dei fan, passando per i tributi come il suddetto murale, in tanti hanno mostrato il dispiacere per la perdita di Takeoff.

Oltre a questi attestati di stima, l’artista è stato commemorato anche con una veglia dove i suoi cari si sono stretti in un’intima cerimonia. Tra le candele accese, amici e parenti di Takeoff riuniti hanno lasciato andare in cielo dei palloncini ritraenti il nome del rapper dei Migos mentre inneggiavano il suo nome e pronunciavano la parola “Nawfside“, un termine che lo stesso Takeoff e molti altri rapper della zona di Atlanta utilizzano per omaggiare la parte settentrionale della capitale georgiana.

La polizia difende la comunità hip hop

Intanto, le ricerche per identificare il colpevole continuano. La polizia, nella persona del sergente Michael Arrington durante una conferenza stampa, ha chiesto collaborazione da parte della gente nell’ottenere prove contro chi ha premuto il grilletto:

«We’re looking for anything to help us from there. We want to find justice for family. They’re going through a lot right now. And the only thing that we can do is hope that y’all reach out and assist us in any way to lead to evidence that will help us to apprehend and get charges and arrest on the person responsible for the death of Takeoff».

Dalle forze dell’ordine, oltre all’impegno nel fare giustizia, sono arrivate dichiarazione a sostegno della comunità hip hop. Il capo della polizia di Houston, Troy Finner, ha deciso di incontrare i rapper locali per fare fronte comune contro la violenza, riconoscendo sia nei membri di questa cultura che negli artisti dell’industria musicale del genere tante persone di valore che vanno difese:

«Sometimes the Hip Hop community gets a bad name. And I know, evident from this city and people who I have a great relationship, a lot of great people in our Hip Hop community and I respect them. But back to Takeoff. I got many calls from Houston and outside of Houston, and everyone spoke of what a great young man this is, how peaceful he is, what a great artist.

I’m calling up on everybody, our Hip Hop artists in Houston and around the nation, we gotta police ourselves. It is so many talented individuals, men and women, in that community who, again, I love and I respect. We all need to stand together and make sure nobody tears down that industry».

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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