Puff Daddy: ansia nello showbiz americano

Uno scossone che minaccia di trascinare con sé un intero settore. Lo scandalo che sta travolgendo Puff Daddy potrebbe avere strascichi anche per diverse star americane della musica e del cinema. Sono in tanti che ora stanno associando i cosiddetti White Party organizzati da Sean “Diddy” Combs, ai quali hanno partecipato diversi personaggi dello showbiz, alla situazione giudiziaria in corso. E se quelle feste centrassero con i “Freak Off” che l’accusa indica come “spettacoli sessuali elaborati e prodotti che Combs organizzava, dirigeva, durante i quali si masturbava e, spesso, registrava elettronicamente“?

Puff Daddy: le accuse

Sean Combs, meglio conosciuto con i suoi vari pseudonimi, tra cui Puff Daddy e Diddy, è attualmente al centro di uno dei più grandi scandali giudiziari che il mondo della musica abbia mai visto. Il leggendario rapper e produttore musicale è attualmente in carcere, accusato di crimini gravi che, se confermati, potrebbero costargli una lunga condanna o persino l’ergastolo. Ovviamente, anche l’immagine pubblica di Puff Daddy è crollata drammaticamente.

Le accuse sono numerose e devastanti. Attualmente è detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, a New York, un carcere considerato l’inferno sulla Terra a causa delle sue drammatiche condizioni. Tra i capi d’imputazione ci sono l’associazione a delinquere, l’ottenimento di prestazioni sessuali con la forza, la frode e il trasferimento di prostitute da uno Stato all’altro.

Queste accuse fanno emergere un lato oscuro della carriera di Puff Daddy, già segnato da scandali e problemi legali in passato. Tuttavia, il livello delle accuse attuali supera di gran lunga qualsiasi controversia precedente in quanto la situazione non si limiterebbe a singoli casi, ma potrebbe far emergere un vero e proprio schema deplorevole. Una fonte vicina alla famiglia del rapper ha dichiarato ai media americani che Puff Daddy è “molto preoccupato per i suoi figli e per il loro benessere“, confermando che le vicende legali hanno un impatto significativo sulla sua vita personale, oltre che professionale.

Diddy, Puff Daddy
Diddy. Fonte: pagina Facebook di Diddy

Diddy: un effetto domino all’orizzonte

Oltre alla caduta di Puff Daddy, lo scandalo minaccia di trascinare con sé diverse altre celebrità. Tra i nomi vicini al rapper ci sono Jay-Z, Beyoncé, Rick Ross, Usher, Jennifer Lopez, Justin Bieber, ma non solo. Secondo quanto emerge dalle inchieste di vari media USA, molti di loro hanno partecipato alle feste organizzate da Combs, note come White Party . Queste feste potrebbero diventare un elemento chiave nel processo contro di lui. Secondo Neama Rahmani, ex procuratore nonché presidente dei West Coast Trial Lawyers, coloro che vi hanno partecipato potrebbero essere chiamati a testimoniare. In una dichiarazione al The U.S. Sun ha parlato della questione:

«Jay-Z e altri personaggi famosi possono essere citati in giudizio, ma quasi certamente invocheranno il privilegio del Quinto Emendamento contro l’auto-incriminazione e rifiuteranno di testimoniare. Le persone che hanno partecipato agli atti sessuali dovrebbero essere particolarmente preoccupate, perché potrebbero anche essere accusate di traffico sessuale o prostituzione, a seconda che abbiano usato minacce o forza contro le vittime. Se Jay-Z è solo un testimone che non ha partecipato agli atti sessuali, potrebbe essere citato a testimoniare al processo. Ma non credo che verrà citato se fosse un partecipante. O verrà accusato o non chiamato a testimoniare.

Se sei un procuratore, non vuoi testimoni che abbiano partecipato ad attività criminali, ma che vengano scagionati. Sarebbe un colpo di scena scioccante se qualcuno dei ricchi e potenti amici di Combs avesse partecipato agli atti sessuali e se lui decidesse di tradirli, come avrebbero dovuto fare Jeffrey Epstein o Ghislaine Maxwell. Sarebbe sorprendente perché lui è il più colpevole, e i procuratori non gli faranno necessariamente un accordo, specialmente quando ci sono testimoni meno colpevoli che saranno in grado di fornire quelle testimonianze.

Il video in cui picchia Cassie è stato così inquietante che ha già perso la battaglia dell’opinione pubblica ed è probabilmente la persona più tossica d’America in questo momento. Sono sorpreso che ci siano voluti sei mesi prima che i procuratori lo accusassero dopo che le sue case di Los Angeles e Miami sono state perquisite. Normalmente, un’incriminazione avviene nel giro di giorni o settimane dopo una perquisizione, perché non vuoi che un imputato fugga, distrugga prove o influenzi i testimoni.

Penso che i procuratori fossero preoccupati che le vittime nel caso potessero cambiare idea al processo. Molte di loro hanno citato in giudizio Combs, che si dice valga un miliardo di dollari. Combs potrebbe stipulare accordi civili, pagarle e scoraggiarle dal testimoniare. O potrebbe intimidire le vittime, il che non è inverosimile se si crede alle accuse nell’incriminazione o nelle cause civili».

Diddy, settimana 11/09-15/09/2023
Diddy

Diddy: le star prendono le distanze

Negli USA già si parla di un nuovo #MeToo. È probabile che le accuse nei confronti di Diddy siano la punta di un iceberg che cela confessioni mai rivelate. La possibilità che le star di Hollywood e della musica vengano coinvolte nello scandalo è concreta, ma molte di queste celebrità stanno cercando di prendere le distanze dall’artista, temendo di essere trascinate nello scandalo. Una fonte vicina a Leonardo Di Caprio ha raccontato al Daily Mail che l’ui’attore non ha più nulla a che fare con Diddy da anni:

«Leonardo Di Caprio non ha assolutamente nulla a che fare con tutto questo. Ha partecipato ad alcune delle sue feste all’inizio degli anni 2000, ma lo hanno fatto letteralmente tutti. Non erano feste “strane”. Erano grandi house party. All’epoca Leo era all’inizio della sua carriera, ha superato la fase delle feste».

Naomi Campbell, in quanto amica di vecchia data, organizzò una grande festa di compleanno per Diddy nel 2023. Ora, lei è tra quelle celebs che si stanno allontanando dal rapper. Infatti, poco dopo le accuse di Cassie, la modella ha cancellato tutti i post di che la ritraevano con Puff Daddy dai suoi social media.

Un’altra star su cui adesso ci sono occhi puntati è Justin Bieber. Il cantante ha sempre considerato Puff Daddy come un mentore. Bieber ha più volte parlato con affetto del rapper, attribuendogli gran parte del merito per il suo successo musicale. Tuttavia, a seguito delle accuse, il portavoce di Bieber ha dichiarato che la pop star è “sconvolta dalla notizia” e intende concentrarsi esclusivamente sulla sua carriera musicale e la sua recente paternità, prendendo le distanze dalle vicende che coinvolgono Sean Combs.

Tuttavia, è ritornato in auge un video del 2009 in cui Justin Bieber raccontava di aver trascorso 48 ore con Diddy. In questa clip, il rapper promettere al cantante una Lamborghini come regalo per i suoi 16 anni e di trascorrere una serata con alcune ragazze, definita come il “sogno di ogni quindicenne“. Ora in tanti si stanno chiedendo se Bieber possa essere coinvolto nelle vicende che riguardano Combs, soprattutto come vittima vista la giovanissima età dell’epoca.

Puff Daddy: è solo l’inizio?

La caduta di Puff Daddy potrebbe essere solo l’inizio di un terremoto che scuoterà il mondo della musica per molto tempo. Le accuse contro di lui sono gravi e il presunto coinvolgimento di altre celebrità solleva preoccupazioni su una rete più ampia di illeciti. Mentre Puff Daddy si trova in carcere, le sue amicizie e collaborazioni nel mondo della musica sono a rischio, con molti che si affrettano a prendere le distanze dal rapper.

Non è la prima volta che il mondo dello spettacolo viene travolto da scandali di questa portata, ma la sensazione è che questa volta ci troviamo di fronte a un nuovo #MeToo, stavolta nel settore musicale. Le domande rimangono: Puff Daddy è l’unico responsabile o esiste un sistema più ampio di complicità e silenzio tra le star? Il tempo e il processo ci diranno se questo segnerà la fine di una o più carriere.

Diddy
Diddy

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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