Fan allontanato dal live di Capo Plaza: razzismo o ubriachezza?

Il 12 agosto 2022, sul palco del Marina Bay a Marina di Ravenna, si è esibito il rapper Capo Plaza. Tutto nella norma dal punto di vista musicale, ma a destare scalpore è stato il trattamento riservato a un fan sedicenne: sarebbe stato allontanato ancor prima di entrare nel locale per via della sua etnia. Il locale non ci sta e ribatte, affermando che la causa del gesto è da attribuire all’ubriachezza molesta del giovane. Ripercorriamo i fatti.

Le accuse durante il live di Capo Plaza

L’associazione Mamme Per La Pelle, attraverso la propria pagina Facebook, ha sollevato la questione scrivendo:

«Concerto di @capoplaza del 12 agosto. Biniyam ha 16 anni. Non sta più nella pelle, il suo idolo è in concerto vicino casa sua. Ha preso il biglietto mesi prima, sa tutte le canzoni a memoria, si organizza con gli amici, convince mamma e papà ad andare anche se è tardi la sera.

Arrivano alle 23.15 al Marina Bay, a Marina di Ravenna ma qualcosa va storto. Entrano tutti i suoi amici (bianchi) e lui resta fuori senza nessuna motivazione. Chiama i genitori che si recano sul posto e fermano una volante per raccontare l’accaduto. “Ci spiace signora il locale può fare quello che vuole, è un luogo privato”. Insieme a Biniyam restano fuori anche un gruppo di nordafricani.
Torna a casa pieno di rabbia e dolore: “Mamma perché?”

Questo accade ormai di continuo e siamo sicure che nei prossimi mesi, con l’acuirsi della campagna elettorale delle destre, sarà sempre più frequente. Gli atti di razzismo stanno aumentando vertiginosamente e noi siamo molto preoccupate per tutti i nostri figli.

Mamme per la pelle farà un esposto in procura e chiamerà tutti i media. Speriamo che così facendo questo locale razzista venga presto chiuso. Vogliamo inoltre che Capo Plaza sia al corrente di quello che accade durante i suoi concerti e provi a porvi rimedio.

#stopracism #sonotuttifiglinostri #capoplaza»

La difesa dei gestori del locale

I gestori del Marina Bay, il locale incriminato, non hanno perso tempo e sempre via Facebook hanno scritto:

«In merito alla notizia che in queste ultime ore sta circolando sui social media, del ragazzo minorenne di anni 16 che non è stato fatto entrare nella serata del 12.08 all’interno del locale Marina Bay, comunichiamo che provvederemo a sporgere denuncia per diffamazione stante l’accusa di discriminazione razziale, infondata in fatto e in diritto.

Il nostro locale è multietnico sia per gli addetti ai lavori che per gli avventori, il ragazzo in questione non è stato fatto entrare perché circa 2 settimane precedenti all’evento di venerdì, in stato di alterazione alcolemica era stato sorpreso a bere una bottiglia di vino di grosse dimensioni nel piazzale esterno al locale ed ha creato disagi all’ingresso del locale.

L’interesse primario del Marina Bay è tutelare l’incolumità e la sicurezza pubblica degli utenti oltre al godimento sereno di ogni evento organizzato.

Siamo dispiaciuti nel vedere un genitore chiedere insistentemente ad un’attività che deve contrastare certi avvenimenti di voler sorvolare su un tema così importante, (la tutela dei minori dall’assunzione di alcool e di prevenzione a ogni forma di violenza o potenziale pericolosità) e siamo altrettanto dispiaciuti che si utilizzi questa vicenda in modo strumentale per un interesse del tutto personale ed egoistico: l’esibizione di Capo Plaza.

In conclusione, unico fatto vero è che il divieto di ingresso nel nostro locale, diretto al minorenne, attiene unicamente alla sua potenziale pericolosità e nulla c’entra il colore della sua pelle.
Siamo certi di aver chiarito ogni dubbio e ci tuteleremo nelle sedi opportune da ogni accusa infamante.
»

La vicenda affidata alle vie legali

Raggiunta dall’ANSA, la fondatrice dell’associazione Gabriella Nobile ha confermato che esporranno il caso nelle sedi legali opportune dicendo:

«Procederemo assolutamente con un esposto e speriamo che il locale possa chiudere per un po’»

In merito al 16enne ha chiarito:

«È un ragazzo emiliano-romagnolo adottato: è stato l’unico del suo gruppo di amici che non è stato fatto entrare, l’unico di colore. Lui ha chiamato i genitori che sono andati sul posto. La mamma è una socia della nostra associazione. Abbiamo in mano una registrazione. Inoltre, la mamma del 16enne ha visto che non hanno fatto entrare un paio di ragazzi anche loro di colore e un gruppo di nordafricani.»

Come scritto su Facebook, la fondatrice ha infine esortato Capo Plaza a prendere una posizione netta sulla questione, dicendosi certa che il rapper sia estraneo ai fatti.

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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