Heath Ledger, il ritorno di Lord Madness tra rap e black humor

Heath Ledger è il titolo del nuovo album dell’MC romano Lord Madness, disponibile in tutte le piattaforme da venerdì 15 marzo per Music Against the Walls.

A più di due anni dall’ultimo lavoro Delorean, uno dei più rappresentativi artisti della scena rap della Capitale torna con un disco che raffigura tutte le sue sfumature artistiche e personali. Heath Ledger si presenta quasi come un concpet album, ma non lo è del tutto.

Heath Ledger, due facce della stessa medaglia

Nella prima metà si trovano tutte le componenti legate al suo approccio black humor, con tinte che passano dalla street attitude a dei live-banger a volte più club altre volte più party. Una sorta di joker delle rime, con una visione sarcastica e grottesca tra il serio e il faceto. Da un lato cattivo e provocatorio, dall’altro divertente allo stesso tempo.

Nella seconda parte Lord Madness si toglie la maschera e si mette a nudo. Joker lascia spazio alla sua coscienza che emerge tra i beat e le barre. Ogni singola traccia è totalmente autobiografica. C’è Michele, la persona, il suo vissuto e le crepe che ha nel cuore ma con voglia di rivalsa anche grazie alla musica e al background che lo ha reso “guerriero”. Il sound spazia in un’ampia gamma di sonorità, anche grazie alla varietà di producer come Promo L’inverso (che ha curato anche tutta la direzione artistica dell’album), Stoma, BellaEspo, Gian Flores, Libberà, Dr Testo e Daniele Esperanza.

Nelle barre dell’MC romano emergono il dolore e la sofferenza di una vita, seppur affrontati con ironia e disillusione. Uno spaccato del suo vissuto dove il suo approccio disincantato diventa lo scudo per affrontare la quotidianità. 

Il lirismo è messo in primo piano sia su beat dal sapore classico con sonorità jazz, soul, 90s, sia in scenari sonori più ballabili che strizzano l’occhio alla dance come alla trap. Il tutto impreziosito dagli scratch di DJ Snifta e DJ Kamo.  

i feat e le produzioni di Heath Ledger

Non mancano numerosi ospiti sia dal mondo del rap, sia da quello del pop. Le rime di Sensei, Gast, Brain e Kiave, si mescolano con le liriche di Kiquè, Shak Manaly, Vaniss, Suni e Nicoletta Scarpinella.

Heath Ledger si completa con due bonus track che ribadiscono le qualità tecniche dell’artista. Metriche, flow, punchline, metafore e arguti giochi di parole, sono tutte abilità che hanno caratterizzato la produzione di Madness fin dagli esordi.

Anche se bipolare e controverso -commenta l’artista- Heath Ledger nella sua varietà rimane un disco omogeneo e coerente dove la comfort zone è proprio non averne una”.

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Redazione
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