Puff Daddy: gli streaming crescono dopo l’arresto

Almeno nella musica, Diddy sorride. Dopo l’arresto, gli streaming musicali di Puff Daddy hanno subìto un’impennata. Se tanti potrebbero meravigliarsi, per gli esperti questa crescita non sorprende affatto.

Puff Daddy: la relazione inversa

Mentre la reputazione va giù, il business cresce. Questa relazione inversa ha portato la musica di Daddy a registrare un aumento degli stream nell’ultimo periodo. Secondo Luminate, azienda di raccolta dati, analisi e approfondimenti sul settore dell’intrattenimento, il catalogo online di Puff Daddy ha registrato un aumento medio del 18,3% nei flussi on-demand durante la settimana del suo arresto, avvenuto il 17 settembre, rispetto ai sette giorni precedenti.

D’altronde, non è la prima volta che il numero degli streaming aumenti a séguito di una controversia. Dopo essere stato dichiarato colpevole di abusi su minori, sfruttamento sessuale e associazione a delinquere, le vendite degli album di R. Kelly sono aumentate del 517% mentre gli ascolti in streaming e le visualizzazioni dei suoi video sono cresciuti, rispettivamente, del 22 e 23% rispetto alla settimana antecedente. Stessa sorte è capitata alla musica del cantautore country Morgan Wallen, le cui vendite sono accresciute del 1.200% dopo essere stato ripreso in video mentre pronunciava insulti razzisti.

Diddy
Diddy

Diddy: la parola all’esperto

George Howard, professore di music business management presso il Berklee College of Music, ha affermato di non essere sorpreso dall’aumento. Ai microfoni dell’Associated Press, il docente ha affermato che lo streaming è simile a una ricerca su Google, per quanto riguarda gli artisti, come mezzo per soddisfare la curiosità:

«La musica diventa semplicemente un altro pezzo di informazione mentre le persone cercano di comprendere le atrocità. È come dire “Che tipo di musica farebbe qualcuno la cui mente funziona in quel modo, presumibilmente?”. La curiosità naturale, che queste accuse provocano, ha senso. È come passare accanto a un incidente d’auto. Le persone vogliono guardare».

Howard ha poi aggiunto che l’anonimizzazione dello streaming è anche un fattore che potrebbe aver portato all’aumento degli streaming di Puff.

Puff Daddy: la situazione

Il rapper e produttore musicale è stato arrestato dagli agenti federali a New York lunedì 16 settembre 2024. L’accusa della giuria – che è stata resa pubblica il giorno seguente – sostiene che abbia “abusato, minacciato e costretto donne e altre persone intorno a lui per soddisfare i suoi desideri sessuali, proteggere la sua reputazione e nascondere il suo comportamento“. Le accuse includono il reato di cospirazione per racket, traffico sessuale con l’uso della forza, frode, coercizione e trasporto per fini di prostituzione. La querela, depositata presso il Distretto Meridionale di New York, descrive una lunga lista di presunti crimini che risalgono almeno al 2008.

Prima dell’udienza in tribunale, il suo avvocato, Marc Agnifilo, ha parlato con i giornalisti, affermando che il suo cliente è “innocente” e che “combatterà duramente” per cercare di ottenere il rilascio dell’imprenditore/rapper e che il suo cliente è “fiducioso” e di “buon umore“, nonostante i suoi problemi legali ora attengano sia alla sfera penale che a quella civile.

Emily Johnson, l’assistente procuratore degli Stati Uniti, ha dichiarato che il Governo vuole che rimanga in custodia per molteplici ragioni, tra cui la gravità delle accuse, la possibilità di una condanna all’ergastolo, il rischio di fuga e la possibile intimidazione dei testimoni. Inoltre, è stato negato il rilascio su cauzione.

Attualmente è detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, a New York, un carcere considerato l’inferno sulla Terra a causa delle sue drammatiche condizioni. Ovviamente, anche l’immagine pubblica di Diddy è crollata drammaticamente. Molte celebrità stanno cercando di prendere le distanze dall’artista, temendo di essere trascinate nello scandalo. Secondo quanto emerge dalle inchieste di vari media USA, molte star che hanno partecipato alle feste organizzate da Diddy potrebbero essere chiamate a testimoniare. Intanto, Diddy si è dichiarato non colpevole delle accuse.

Puff Daddy, Diddy
Puff Daddy. Fonte: pagina Facebook di Puff Daddy

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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