Nuovi guai giudiziari. Simba La Rue è stato messo in carcere per aver violato gli arresti domiciliari.
Simba La Rue: dall’obbligo di dimora all’arresto
Dopo la condanna in primo grado a 6 anni e 4 mesi per per la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville a Milano e quella a 4 anni per la cosiddetta faida tra trapper, Simba aveva ottenuto misure cautelari più leggere ovvero l’obbligo di firma e di dimora con la prescrizione di non uscire nelle ore serali e notturne se non autorizzato. Tuttavia, Simba La Rue aveva violato gli accordi stipulati, motivo per il quale venne messo ai domiciliari con il conseguente annullamento del tour per l’uscita del suo disco Tunnel.
La situazione, però, è peggiorata. Lo scorso mese, mentre era sottoposto all’obbligo di dimora, l’autore di Taf Taf si è recato al kartodromo di Rozzano con degli amici e ha perso il controllo di un’automobile, schiantandosi contro un palo per poi darsi alla fuga. Per questo motivo la Corte d’Appello di Milano, su richiesta della Procura generale, ha deciso di rimetterlo in carcere.
Simba La Rue: la “totale incapacità di autocontrollo dell’imputato”
Nel provvedimento di carcerazione per il trapper, portato nel carcere Bassone di Como, i giudici indicano le “reiterate violazioni” e la “totale incapacità di autocontrollo dell’imputato” anche alla luce delle “connotazioni di personalità” che emergono dalla sentenza del Tribunale di Milano. Secondo la Corte d’Appello, le esigenze cautelari verso Simba possono essere tutelate solo con il carcere.
Stando alle indiscrezioni, non ancora confermate, riportate da alcuni giornali, inizialmente il trapper avrebbe deriso i carabinieri che si sono presentati nella sua casa a Merone, dicendo loro: «Quello che voi guadagnate in un mese di stipendio, io me lo fumo in una sera». Nel momento in cui ha compreso che i militari erano lì per arrestarlo, sarebbe scoppiato in lacrime. L’artista ha filmato il momento in cui è stato arrestato e lo ha condiviso tra le storie di Instagram, scrivendo: «Mi stanno portando via. A presto fam».