Baby Gang: nuovo appuntamento con Le Iene

È sulla bocca di tutti, ma lui “no parla tanto” – come dice in un suo brano – se non nei versi delle canzoni. Tra le poche interviste rilasciate, c’è quella che Baby Gang ha concesso a Le Iene lo scorso anno. Ora sta per arrivare un nuovo appuntamento con la trasmissione televisiva di Mediaset che avrà come protagonista il rapper.

Baby Gang: dove eravamo rimasti

Per la prima volta in tv, lo scorso 7 novembre, Baby Gang si è raccontato a Le Iene. Per il suo interessante format, ormai rodato, il giornalista Nicolò De Devitiis ha trascorso 48 ore con il rapper. Con il suo servizio, la iena ha mostrato alcuni retroscena di Baby, quelli che telegiornali e articoli online cercano di raccontare. In quei momenti abbiamo potuto vedere la comunità in cui il rapper è cresciuto, il suo quartiere di provenienza e la stazione in cui ha vissuto quando è scappato di casa.

A queste scene, che profumano di passato, sono state affiancate la parole di Baby in primis e quelle delle persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nel suo riscatto come gli educatori, Don Claudio Burgio e lo zio (acquisito) William. Il servizio ha dato voce diretta ai protagonisti che hanno potuto dare in pubblico la propria versione dei fatti sull’infanzia difficile di Baby e sui reati commessi, in particolare sulla sparatoria in via di Tocqueville a Milano per la quale si attendono sviluppi giudiziari che, inevitabilmente, potranno avere ripercussioni anche sulla carriera artistica del rapper.

In merito alla vicenda, che al momento vede Baby Gang condannato a 5 anni e 2 mesi, il rapper ha detto di essere stato lui la vittima dell’aggressione e che le sue azioni di difesa lo hanno trasformato in aggressore agli occhi degli altri. Nell’intervista, il rapper non si è mai sottratto ai suoi sbagli, riconoscendo con sincerità gli errori e le relative conseguenze, ma ha evidenziato l’impossibilità di cambiare nel momento in cui gli viene sottratta la possibilità di fare musica.

Nell’ammettere il suo passato burrascoso, Baby ha riflettuto sul ruolo che le brutte esperienze hanno avuto sulla sua vita, attribuendo il motivo della strada sbagliata intrapresa alle condizioni di povertà, all’esclusione da parte degli altri già da bambino e alle umiliazioni subite da adolescente. Baby Gang, in realtà, desiderava solo essere come tutti quanti gli altri, senza essere additato, senza dover aspettare il cibo della Caritas consegnato dagli assistenti sociali.

Nicolò De Devitiis, Baby Gang
Nicolò De Devitiis, Baby Gang. Fonte: profilo Instagram Nicolò De Devitiis

Baby Gang: 48 ore dal carcere?

Al momento, Baby Gang è in stato di arresto. Secondo l’accusa, il rapper avrebbe violato gli arresti domiciliari a causa della pubblicazione sui social media di contenuti legati al suo ultimo album, L’angelo del male, uscito lo scorso venerdì 26 aprile.

Come verrà svolto il nuovo servizio? Sembra difficile immaginare che Nicolò De Devitiis possa condurre un’intervista seguendo lo schema del suo format con le solite 48 ore a stretto contatto con un artista. Infatti, in una Instagram Story pubblicato dal profilo di Baby, il giornalista ha annunciato che martedì 14 maggio 2024 ci sarà un servizio a Le Iene su Baby Gang, dunque pare che il rapper non sarà una delle voci dirette, quantomeno non dopo le ultime vicende giudiziarie.

L’appuntamento è, quindi, per martedì prossimo. Sicuramente avremo modo di entrare più in contatto con la sfera dell’artista e di toccare aspetti giudiziari e personali in attesa del 4 e del 20 giugno 2024, i giorni in cui rispettivamente ci sarà l’appello per la condanna in primo grado relativa ai fatti di via di Tocqueville e la data per il procedimento in cui si deciderà sulla base della denuncia per lesioni aggravate in merito al ferimento di un ragazzo.

Nicolò De Devitiis, Baby Gang
Nicolò De Devitiis, Baby Gang. Fonte: profilo Instagram Nicolò De Devitiis

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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