Baby Gang il 29 aprile è stato portato in carcere a causa di due foto postate su Instagram dopo la pubblicazione del suo ultimo album “L’Angelo del Male“. Ma la sua storia giudiziaria è molto più complessa e inizia diversi anni fa. Nicolò De Devitiis nella puntata delle Iene andata in onda ieri sera, martedì 14 maggio 2024, dopo il monologo di Wad, ha ripercorso le vicende che hanno portato Baby Gang di nuovo in carcere.
Il rapper naturalmente non ha partecipato in prima persona al servizio, a differenza di quanto si potrebbe pensare visti i servizi di De Devitiis che sta portando avanti un format in cui ha passato 48 ore con alcuni artisti, specialmente rapper, come Rose Villain la scorsa settimana o Capo Plaza prima dell’uscita del suo ultimo disco.
Baby Gang alle Iene: il racconto delle vicende giudiziarie
Fabri Fibra, Emma, Marracash, Rocco Hunt, Lazza, Geolier e Guè Pequeno sono alcuni degli artisti che hanno mostrato solidarietà a Baby Gang. Il servizio parte proprio con i loro video messaggi per il rapper in carcere. Poi Nicolò De Devitiis ha ripercorso la storia del rapper per capire come si è arrivati a questo nuovo arresto, mostrando il filmato, inedito e integrale, della rapina che vede coinvolto Baby Gang.
Ogni momento della fatidica rapina che ha portato il rapper prima a una restrizione cautelare, poi ai domiciliari e da due settimane in carcere, viene descritto e spiegato chiaramente dal conduttore delle iene che in questo servizio non si sbilancia, si limita a raccontare i fatti, con l’aiuto del manager del rapper che è sempre stato presente e che si è occupato in prima persona di pubblicare i due post “incriminati”.
Dall’arresto allo sciopero della fame
Lo stesso inviato delle Iene ha mostrato come fosse il manager ad avere l’accesso Instagram di Baby Gang pubblicando nei giorni scorsi una storia in cui annunciavano il servizio di ieri sera.
D’accordo o meno con la battaglia di di Baby Gang contro la condanna e l’arresto definito ingiusto, dopo il racconto di ieri sera con la visione delle immagini esclusive, adesso chiunque può avere una visione più chiara e oggettiva sull’accaduto che ha portato il rapper a iniziare uno sciopero della fame.
Come reagirà la magistratura?