Drake vs Kendrick Lamar: i dissing continuano

Drake e Kendrick Lamar ormai sono fiumi in piena. I due rapper stanno continuando a darsele di santa ragione a colpi di punchline per un totale di ben nove dissing, almeno per il momento.

Kendrick Lamar: dopo “Euphoria” è il turno di “6:16 in LA”

La faida tra le due star si è infuocata più che mai negli ultimi giorni. Lamar ha pubblicato due dissing consecutivi senza attendere la risposta del rivale, proprio come ha fatto Drizzy prima con Push Ups e poi con Taylor Made Freestyle. Dopo Euphoria, la nuova diss track di Kendrick è 6:16 in LA, pubblicata solo sul suo profilo Instagram, che contiene il sample di What A Wonderful Thing Love Is di Al Green.

Nella traccia il rapper pungola il rivale chiedendo se il suo brand OVO abbia iniziato a lavorare per lui, viste le lamentele che ha sentito, affermando che il suo team trami proprio contro lo stesso Drake. Successivamente, lo accusa di mettergli delle persone contro. Kendrick prende di mira anche il podcaster Akademiks, sostenitore di Drake e suo portavoce non ufficiale durante la faida in corso.

Drake: la risposta con “Family Matters”

La risposta del 6 God è arrivata a distanza di 14 ore circa con la traccia Family Matters pubblicata con un video su YouTube di oltre 7 minuti. Drizzy riprende da dove aveva lasciato, con le parole “Drop, drop, drop” dell’outro di Push Ups a fare da intro al nuovo pezzo nel quale accusa Lamar di violenza domestica, falso attivismo contro le discriminazioni razziali, lontananza dal suo Paese natale e aver chiesto agli eredi di Tupac di far rimuovere il precedente dissing Taylor Made Freestyle dai social media.

Champagne Papi ha attaccato il rivale anche visivamente. Nella clip della diss track viene mostrata una Chrysler Town & Country del 1996 che viene portata in discarica per poi essere demolita. La stessa automobile era sulla cover del disco del 2012 Good Kid, mAAd City Deluxe di Kendrick Lamar.

Kendrick Lamar: il nuovo capitolo è “Meet the Grahams”

Il nuovo attacco non è andato giù a Kendrick a cui sono bastati 50 minuti per controbattere al rivale con il pezzo Meet the Grahams. In circa 6 minuti e mezzo, K.Dot si rivolge a Drake e ai suoi familiari – Adonis (figlio), Sandy (madre) e Dennis (padre) – oltre allo stesso MC di Toronto, menzionandolo con il suo vero nome, Aubrey Graham.

In questa diss track, Kendrick ci va giù pensante: lascia intendere che Drizzy abbia subito un intervento di chirurgia estetica e usi il farmaco dimagrante Ozempic (la copertina mostra anche una prescrizione per il farmaco intestata a lui), stia avendo problemi con il gioco d’azzardo e l’alcol, nasconda una figlia e che tra i dipendenti di OVO ci siano pedofili.

Kendrick Lamar: altri attacchi con “Not Like Us”

A meno di 24 ore da Meet the Grahams, Lamar rincara la dose con l’ennesimo dissing intitolato Not Like Us. Con questo brano, K.Dot raddoppia le accuse di pedofilia e rincara la dose visivamente con la artwork che ritrae una vista aerea dell’abitazione di Drake vista dall’alto con dei simboli rossi i quali indicano che i residenti sono stati registrati per reati sessuali.

Inoltre, K.Dot sostiene che Drizzy sia andato a letto con la ragazza di Lil Wayne per poi tatuarsi il volto proprio di Wayne, rivisitando così una vicenda di molti anni fa. Infatti, nel 2010, quando Lil Wayne – mentore di Drake nonché fondatore della label Young Money Entertainment con la quale ha esordito con il disco Thank me later – era in prigione, Drizzy gli confessò di aver avuto dei rapporti sessuali con la sua compagna di allora, la modella e attrice Tammy Torres.

Wayne ha accennato a questo tradimento nei suoi brani del 2010 e 2011 6 Foot 7 Foot e How To Hate, per poi esplorare i suoi sentimenti in modo approfondito nel suo diario di prigione, pubblicato nel 2016, dal titolo Gone ‘Til November: A Journal of Rikers Island. Nel libro, Lil Wayne dice che Drake gli abbia riferito che i fatti sono avvenuti prima che loro si fossero conosciuti, quindi Kendrick può aver riportato in modo errato la sequenza temporale oppure ha voluto far intendere che i due amanti abbiano mentito a Lil Wayne.

Drake: l’ultima (?) risposta con “The Heart Part 6”

Anche l’ultimo attacco ha trovato risposta. Drake ha replicato con The Heart Part 6, sulla scia della saga The Heart proprio di Kendrick. Il 6 God ha rifiutato le accuse di pedofilia, dicendosi disgustato da certi comportamenti. Inoltre, ha rivelato di aver fatto in modo che Kendrick avesse informazioni false sulla presunta esistenza di una figlia di 11 anni per indurre Kendrick a usare la fake news a proprio vantaggio.

Champagne Papi ha poi fatto allusioni sulla vita privata di Kendrick. Secondo il rapper di Toronto, uno dei figli di Lamar sarebbe nato dalla relazione tra la sua compagna Whitney Alford e il suo socio in affari Dave Free. Drake poi prosegue facendo riferimento alle perole di Kendrick nella traccia Mother I Sober contenuta nel disco Mr. Morale & The Big Steppers, dicendo che il tema delle molestie è ricorrente nei suoi dissing poiché fu proprio K.Dot ha subirle da bambino. Tuttavia, Drake ha cambiato il soggetto della canzone in questione. Nella traccia, Kendrick Lamar parla degli abusi sessuali subiti da sua madre e dei timori che suo figlio Kendrick potesse subire le stesse violenze.

Infine, Drake conclude con un guanto di sfida, dicendo di aspettare la risposta di Kendrick, stessa cosa che ha fatto con un post su Instagram. Che il decimo dissing della faida arrivi a breve?

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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