Il rap per il popolo. Macklemore ha pubblicato una nuova canzone a sostegno delle proteste nei campus universitari americani contro la guerra in corso a Gaza. Il supporto del rapper contribuirà anche economicamente per gli aiuti umanitari
Macklemore: il sostegno economico e artistico
In America sono molti gli studenti dei campus a manifestare per chiedere che venga cessato il fuoco nella guerra che affligge Gaza. In questo contesto, la Columbia University ha avuto un ruolo centrale. Durante lo scorso aprile, un gruppo composto da personale, studenti e sostenitori ha preso il controllo dell’edificio Hamilton Hall dell’istituto e l’ha ribattezzato Hind’s Hall, facendo un omaggio a Hind Rajab, una bambina palestinese di sei anni tragicamente uccisa a Gaza all’inizio dell’anno.
Macklemore, ispirandosi a quanto avvenuto proprio alla Columbia University, ha pubblicato la canzone Hind’s Hall in solidarietà con le manifestazioni e ha promesso di donare tutti i proventi all’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi.
Macklemore: le critiche nella canzone
Il rapper inizia puntando il dito contro gli interessi economici legati agli investimenti americani che collidono con i motivi delle proteste, per poi citare l’iconico “fuck the police” degli N.W.A., dicendo di aver imparato la lezione da Ice Cube e Easy-E quando aveva 7 anni.
Poi rappa della differenza tra antisemitismo e antisionismo, critica il sistema che a suo dire è sostenuto dai suprematisti bianchi, denuncia la censura, critica il Governo Biden, chiede di cessare il fuoco e denuncia le azioni violente della polizia nei confronti dei manifestanti. Il rapper se la prende anche con i suoi colleghi, rei di non esporsi in proposito, dicendo anche preferisce parlare di queste questioni anziché aspettare la risposta di Drake nella faida artistica con Kendrick Lamar che sta interessando tutti gli appassionati di rap.
Il video della canzone alterna le parole del rapper, scene delle esplosioni a Gaza e filmati della polizia contro gli studenti. Stando a quanto riporta il giornale The Guardian, finora gli studenti arrestati in America per le proteste in favore della Palestina sono più di 2.000.
Macklemore: una lettera sulla guerra a Gaza
Verso la fine dello scorso anno, Macklemore si era già espresso sulla guerra a Gaza. Durante un concerto a Seattle, il rapper aveva letto una toccante lettera, spiegando le sue ragioni. Ha parlato della Palestina libera nel segno dell’uguaglianza per tutti, del rispetto, della pace, dell’amore, del diritto di esistere. Ha precisato di non voler offendere nessuno, ma di essere conscio che degli innocenti vengono uccisi dai dollari di tutti, per poi riconoscere la guerra in corso come un vero e proprio genocidio. Precedentemente, aveva espresso il suo desiderio di pace in altre occasioni tramite i suoi profili social.
Questa volta ha fatto di più. Ha usato il rap per parlare dei popoli che soffrono, per inneggiare a quella pace che tanta gente nel mondo chiede a gran voce e ha usato la sua influenza per aiutare in modo tangibile le persone che stanno vivendo questa sofferenza sulla propria pelle.