Quavo: palazzetto vuoto, colpa di Chris Brown?

Dalle diss track ai live vuoti. La faida tra Quavo e Chris Brown si infittisce con l’ultimo concerto quasi senza spettatori del membro dei Migos. Che c’entri il rivale?

Quavo: la teoria dei biglietti acquistati da Chris Brown

Lo scorso venerdì 26 aprile, si è tenuto un concerto di Huncho all’Hartford Healthcare Amphitheatre di Bridgeport, nel Connecticut. Si tratta di un palazzetto di oltre 6 mila posti nel quale sono stati svolti diversi show di artisti rinomati. I video dell’evento mostrano il rapper esibirsi davanti a una folla esigua composta da circa dieci file di persone sotto il palco mentre gli spalti erano vuoti.

La scarsa partecipazione per un artista di tale rilievo ha fatto sorgere un dubbio: e se ci fosse Chris Brown dietro il flop? Sono tanti gli appassionati di urban music che hanno ipotizzato un’assurda quanto bizzarra teoria. Dopo gli insulti a colpi di rime prima con Tender, poi con Weakest Link e infine con Over Hoes & Bitches, in tanti hanno pensato che Breezy abbia voluto colpire il rivale acquistando tutti i biglietti disponibili in modo che Huncho si esibisse in un palazzetto quasi vuoto. Né Brown né Quavo hanno ancora commentato le voci, ma se ciò fosse vero, l’intento del cantante R&B sarebbe stato quello di danneggiare l’immagine del rapper e non l’aspetto economico.

50 Cent vs Ja Rule: il precedente

Seppure la teoria sembri inverosimile, visto l’ingente spesa che Brown avrebbe dovuto sostenere, non sarebbe un caso isolato. Se l’acquisto di Brown fosse verificato, sarebbe la seconda volta per il mondo urban.

Infatti, nel 2018, 50 Cent comprò tutti i biglietti in prima fila per un concerto di Ja Rule affinché fossero vuoti. Pare che il rapper di In Da Club fece il suo acquisto tramite il servizio di offerte GroupOn, pagando circa 3 mila dollari per 200 posti. Anche se nel caso di Brown l’esborso dovrebbe essere più cospicuo, già sei anni fa questo primo caso ebbe una grande risonanza mediatica.

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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