Shiva: arrestato per tentato omicidio

Una faida mai sopita, un agguato e ora un arresto. Il rapper Shiva è stato arrestato dalla polizia con le accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose.

Shiva: la sparatoria nei pressi della sua label

Il rapper, che ora si trova nel carcere di San Vittore, è stato messo agli arresti dalla Squadra Mobile di Milano per i fatti risalenti allo scorso 11 luglio 2023, quando nel cortile del civico 154 di via Cusago nel distretto residenziale di Baggio a Milano – sede della sua label – ci fu una sparatoria.

Dal conflitto a mani nude ne conseguì uno scontro con armi da fuoco nel quale un giovane lottatore di MMA rimase lievemente ferito a una gamba, colpito di striscio da un proiettile. Nelle ore successive alla sparatoria, si scoprì che un altro ragazzo si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate per una ferita a una gamba causata da un’arma da fuoco. Il giovane disse di essere stato aggredito da cinque persone che non conosceva.

Le indagini degli agenti, diretti da Marco Calì e guidati da Domenico Balsamo, sono partite dal profilo dei feriti per poi arrivare alla ricostruzione dei fatti anche grazie alla video sorveglianza del parcheggio in cui ci fu la sparatoria. Nelle immagini registrate è visibile l’agguato con l’arrivo di due uomini incappucciati (ovvero i due ragazzi poi feriti) e la reazione di Shiva che prende la pistola e spara.

Shiva: i motivi della sparatoria

Un video, è stato questo l’oggetto della sparatoria che ha portato Shiva in manette. A quanto pare, un membro della sua crew aveva pubblicato sui social una clip a sfondo sessuale per schernire il componente di un gruppo rivale. Il gesto, evidentemente, è sembrato un affronto da punire.

Dopo l’agguato, il rapper di Syrup aveva fatto delle precisazioni attraverso delle Instagram Stories, affermando che l’agguato era stato un atto intimidatorio:

«Come avete potuto vedere al TG e leggere dai giornali, ieri sera è accaduto un fatto spiacevole che mi coinvolge direttamente. Questo è l’ultimo di una serie di episodi dovuti a una continua sfida nei miei confronti e nei confronti del mio gruppo.

Siete venuti illegalmente dentro casa mia, cercando di cogliermi di sorpresa, ma l’unico risultato che avete ottenuto è che siete scappati e avete chiamato la polizia in vostro aiuto. Io, ormai, è anni che sono nella musica e per chi lo sa è da sempre che cerco di fare progetti per i quartieri e per i ragazzi, soprattutto per evadere da certi contesti tramite sport e altre iniziative.

Sono anni che sento commenti sul mio nome facendo finta di non sentire e in troppi hanno preso la mia benevolenza per debolezza. Non sapete nemmeno che cosa vuol dire essere davvero real e portare avanti un’intera famiglia. La mia potenza nella musica rimane con un piede solido in strada ed è sempre stata vista dagli hater come finzione e dagli altri come invidia, motivo per cui cercano di affondarmi. Questo episodio non mi intimidisce, anzi mi rende ancora più forte.

Ci tengo a comunicare che io e tutta la mia gente siamo in ottime condizioni e nessuno di noi ha subito alcun tipo di ferite. Ringrazio i miei fan che sono i più veri e sempre al mio fianco e lascio un avviso a tutti: non giocate col fuoco se avete paura di bruciarvi, rispettate il prossimo perché sennò il karma vi colpirà duramente. Non mi esprimerò ulteriormente a riguardo di questo argomento, perché queste persone non meritano l’attenzione che purtroppo queste situazioni creano e senza le quali questi soggetti non esisterebbero nemmeno».


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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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