Tupac: i proiettili di Keefe D non corrispondono a quelli del ‘96

Si arriverà mai a una conclusione? Ventisette anni dopo, sembra ancora impossibile. Se le nuove indagini sull’omicidio di Tupac Shakur, inizialmente, hanno acceso le speranze, ora la perizia balistica le ha un po’ spente: i proiettili trovati in una recente perquisizione non corrispondono con quelli della sparatoria di cui Pac fu vittima nel 1996 a Las Vegas

Keef D: il video della perquisizione per l’omicidio di Tupac

Grazie alla richiesta dell’emittente ABC News, la polizia ha rilasciato il filmato della body cam che ha ripreso la perquisizione svolta nella casa della moglie dell’ex gangster Duane “Keefe D” Davis. Nella parte della clip resa pubblica è possibile osservare – dalla prospettiva delle forze dell’ordine – il momento in cui i membri della SWAT di Las Vegas ordinano ripetutamente ai presenti in casa di uscire con le mani alzate, affermando di essere in possesso di un mandato di perquisizione. Il video si oscura e l’audio viene rimosso quando gli agenti si trovano nella proprietà privata, per poi mostrare Davis mentre parla con la polizia fuori dall’abitazione nella città di Henderson, in Nevada.

Tra gli oggetti posti sotto sequestro c’erano computer, dischi rigidi, riviste, fotografie degli anni ’90, copie del libro Compton Street Legend di Keefe D e alcune pallottole. Queste ultime sono state sottoposte a test forensi che non hanno trovato corrispondenza con i bossoli rinvenuti sulla scena del crimine quasi tre decenni fa. Seppure il riscontro sui proiettili non ha evidenziato una correlazione, la polizia non ha escluso il coinvolgimento di Keefe D in quanto, ancora oggi, risulta un importante testimone del caso. Lo stesso Davis, nel corso del tempo, ha riferito più volte (l’ultima nel documentario Death Row Chronicles) di trovarsi nella Cadillac bianca da cui partirono i colpi che ferirono Tupac nella notte del 7 settembre 1996.

Tupac
Tupac

Omicidio di Tupac: Suge Knight potrebbe testimoniare

Gli unici due testimoni oculari ancora in vita sono Keefe D e Suge Knight. La notte in cui Tupac venne raggiunto dai quattro proiettili fatali, l’ex capo della Death Row Records era alla guida della BMW su cui viaggiava insieme al rapper.

Attualmente, Suge Knight si trova in carcere. L’ex magnate del music business sta scontando una pena di 28 anni per l’omicidio di Terry Carter. Nel 2015, dopo una discussione sul set del film Straight Outta Compton, Knight investì con il suo pick-up Ford F-150 Raptor l’attore Terry Carter e il regista Cle Sloan, nel parcheggio di un fast food, per poi fuggire. Carter ebbe la peggio mentre Sloan subì fratture multiple alle caviglie e ferite alla testa. Il 20 settembre del 2018, Knight ha patteggiato in via definitiva la sentenza che lo ha condannato a 28 anni di reclusione per il reato di omicidio volontario.

In precedenza, Suge Knight si rifiutò di collaborare con le autorità che stavano indagando sull’omicidio di Tupac, affermando di non essere pagato per risolvere omicidi. Ora, potrebbe essere costretto a testimoniare su mandato di comparizione se il caso che riguarda Keefe D andasse in giudizio. Infatti, nonostante la mancata corrispondenza dei proiettili, tutte le prove sono state consegnate al Gran Giurì (l’organismo dell’ordinamento USA chiamato a stabilire se le prove raccolte siano sufficienti per intentare un processo penale nei confronti di un accusato, ndr).

Sempre all’emittente ABC News, un funzionario della polizia ha riferito che nessuna decisione è stata presa e che potrebbero volerci mesi prima di arrivare a una sentenza. Ciononostante, ha affermato che gli oggetti recuperati nella casa di Keefe D mostrano che potrebbero esserci collegamenti diretti o indiretti con delle persone coinvolte nella sparatoria del ’96. Al di là del fatto che Keefe D verrà scagionato o meno dall’omicidio di Tupac, le prove rinvenute e le sue dichiarazioni lo rendono una persona rilevante nel caso.

Tupac e Suge Knight
Tupac e Suge Knight

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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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