Wad alle Iene: “il rap è un pensiero libero”

Il conduttore di Radio Deejay ed m2o ha portato alle Iene un monologo su rap e libertà.
Indice dell’articolo:

Si parla tanto di libertà, se ne è sempre parlato nel rap. Wad, conduttore radiofonico di “Say Waaad?!?” su Radio Deejay e di “One Two One Two” su m2o, è tornato a parlare proprio di rap e libertà, questa volta con un monologo alle Iene.

In due minuti Wad, che nei giorni scorsi a Urban Radio aveva detto la sua sui dissing che da sempre hanno caratterizzato il rap, ha riassunto il suo pensiero su un tema centrale nella società di oggi, apparentemente scontato ma troppo poco dibattuto.

Tu non dici quello che pensi, tu pensi quello che si pensa, dici quello che si dice – ha aperto così Michele Wad Caporosso – È così per tutti. Quasi tutti. Incontro artisti italiani e internazionali da anni, tutti i giorni, e mi accorgo che la temperatura del linguaggio è tiepida, anche i più duri hanno paura ad esprimersi. Un filosofo lo chiamerebbe ‘il cambiamento climatico della parola, del pensiero’.

La società contemporanea ha paura a sentirsi dire la verità. Non si capisce più dove sia la libertà. C’è, qui da noi c’è, ma non si vede. Libertà è un mondo in cui si vive bene ma in cui c’è un confine che non si può superare: il rispetto“.

Il monologo di Wad alle Iene, dalla libertà d’espressione alle vicende del rapper condannato in Iran

La libertà, al centro delle parole di Wad, è anche nelle parole del rapper condannato a morte in Iran che lo speaker ha citato nel suo monologo alle Iene.

In questi giorni – ha continuato il conduttore radiofonico – abbiamo letto tutti la notizia del rapper condannato a morte in Iran per le sue canzoni. Ripeto: condannato a morte per le sue canzoni. Lui pensa quello che pensa e non quello che si pensa lì dove vive. Forse manca di rispetto al sistema ma questo è rap: è libertà di espressione.

Può influenzare il presente più un rapper di un politico, ma il rapper ignora la politica e i politici giudicano i rapper. Non tutti. Obama in un discorso disse: ‘Il rap e perspicace, riesce a sintetizzare argomenti molto complessi in poche rime’. I public Enemy dissero: ‘Il rap e la CNN del ghetto’ cioè il rap non è innocuo, deve essere aggressivo perché la società lo è. È sconfitta e vittoria,  è un pensiero libero“.

Cosa ne pensi di quello che pensi?

Eppure nessun famoso in Italia ha espresso un pensiero per il rapper iraniano – ha specificato Wad in conclusione – E l’opinione pubblica mondiale potrebbe salvarlo più che il suo avvocato. È come se qualcuno ci avesse insegnato a parlare e poi qualcun altro avesse svuotato di senso le parole.

Un giorno un ascoltatore in radio mi ha detto: ‘Impara a giudicare la gente per come parla, per quello che dice, per le sue battaglie, per i pensieri, veri, vivi’. Vi voglio lasciarti con una domanda: cosa pensi di quello che pensi?

Il monologo di Wad casca a pennello prima del lancio di un attesissimo servizio di Nicolò De Devitis sulle vicende giudiziarie del rapper Baby Gang, recentemente arrestato, dopo l’uscita del suo ultimo disco “L’Angelo del Male” perché avrebbe violato i domiciliari postando contenuti sul suo profilo Instagram.

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Adriano Matteo
Adriano Matteo

Giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia, direttore responsabile della testata Urban News di Urban Radio, oltre che tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature.

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