Heated di Beyoncé è accusata di offendere i disabili

Spesso il successo è accompagnato dalle polemiche. Lo sa bene Beyoncé che, dopo le accuse di Kelis, vede un altro brano del suo ultimo album Renaissance sotto accusa: stavolta è Heated nel mirino delle critiche.

Heated e Beyoncé nell’occhio del ciclone

Queen Bee e la sua canzone sono state accusate di linguaggio irrispettoso nei confronti dei portatori di handicap, in particolare verso chi è affetto da paralisi cerebrale. A puntare il dito sono i gruppi per i diritti dei disabili che accusano la frase “Spazzin’ on that ass, spaz on that ass“, intesa come un insulto grave per chi soffre di limitazioni nei movimenti fisici a causa della malattia. Negli Stati Uniti, il termine spaz può avere duplice significato: da un lato significa spastico, dall’altro viene usato in gergo per indicare l’espressione fuori di testa.

Da dove nasce la polemica

A far scoppiare il caso è stata una giornalista del The Guardian che, in un articolo, aveva scritto in modo più approfondito un pensiero postato il giorno prima su Twitter. L’autrice ha elogiato Beyoncé per i temi sociali affrontati e per la narrazione, sia musicale che visiva, dell’album. Tuttavia, allo stesso tempo, ne ha criticato il linguaggio dicendo che gli aspetti positivi non possono giustificare la parola abilista utilizzata.

In una nota, il team di Beyoncé ha fatto sapere che il termine non è stato usato con fine volutamente discriminatorio e che il testo di Heated verrà modificato da tutte le versioni digitali dell’album, sostituendo la parola incriminata.

Heated come Grrrls

La vicenda che ha coinvolto l’artista di Break My Soul è uguale a quello che tempo fa riguardò Lizzo, rea di aver utilizzato la stessa parola nel singolo Grrrls estratto dal suo ultimo album dal titolo Special. Anche in quel caso non fu cosa voluta.

Come per Beyoncé, la prima a redarguire l’artista di About Damn Time è stata Hannah Diviney. Lizzo ha prontamente risposto dicendo che la sua intenzione non è stata quella di promuovere un linguaggio sprezzante, aggiungendo che, in quanto donna nera e grassa, ha ricevuto molte critiche e che, quindi, riconosce il potere delle parole. Poiché l’artista ha riconosciuto la sua influenza, ha scritto di voler partecipare al cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo e, pertanto, si è detta orgogliosa di modificare il testo, ricevendo l’apprezzamento della giornalista e di chi si è sentito offeso.


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Donato Cerone
Donato Cerone

Lucano dal mezzo sangue pugliese (un po' come nel film di Harry Potter, ma senza il principe). Mi occupo di comunicazione digitale, amo l'economia di azienda e ogni forma organizzativa. Mi piacciono le parole, ancor di più se sono incasellate tra gli schemi metrici e le melodie su quattro quarti del rap, quelle della musica rock o del cantautorato. Sono appassionato di supereroi, come quelli dei fumetti che hanno spazio su grande schermo e serie tv, ma nella vita vera preferisco gli sfigati.
Creativo con i numeri, razionale con le idee.

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