Il giudice per le indagini preliminari di Milano ha concesso gli arresti domiciliari per Shiva, accusato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose.
Shiva: dal carcere ai domiciliari
Il rapper era stato arrestato e messo in carcere dalla Polizia di Stato lo scorso ottobre a séguito della sparatoria avvenuta nel cortile del civico 154 di via Cusago nel distretto residenziale di Baggio a Milano, sede della sua label Milano Ovest.
I fatti risalgono al luglio 2023 quando due lottatori di MMA, incappucciati, aggredirono Shiva che reagì impugnando la pistola con la quale ferì alle gambe gli aggressori. Le indagini degli agenti, diretti da Marco Calì e guidati da Domenico Balsamo, sono partite dal profilo dei feriti per poi arrivare alla ricostruzione dei fatti anche grazie alle riprese della video sorveglianza.
Shiva ora è stato scarcerato su disposizione del Gip di Milano, ponendolo ai domiciliari. Marco Campora e Daniele Barelli, i suoi avvocati, hanno espresso soddisfazione all’Adnkronos:
«Siamo molto soddisfatti del provvedimento del gip. Abbiamo sempre accettato e rispettato i provvedimenti cautelari negativi, pur impugnandoli, a maggior ragione condividiamo modifiche positive sul suo stato detentivo. Il percorso carcerario è durato quasi 4 mesi ed è stato molto probante per il ragazzo, la famiglia, il team lavorativo e tutti i fan. Ora speriamo inizi una nuova fase, dove centrale possa essere solo la musica. Il processo farà il suo corso e noi saremo pronti a confrontarci, nel rispetto dei ruoli, con la procura avanti il Tribunale competente per decisione finale di merito».
Shiva: critiche dalla politica
Se la notizia è stata accolta positivamente dai fan, c’è anche chi ha storto il naso. Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, ha espresso il suo disappunto sulla misura del Gip di Milano attraverso una nota, sottolineando la poca severità verso dei ragazzi che potrebbero risultare istigatori alla violenza per i più giovani:
«Il giudice che ha scarcerato e concesso i domiciliari a Shiva doveva essere più severo. Vorrei ricordare che stiamo parlando di giovani di seconda generazione, cresciuti in Italia da famiglie arabe, che evidentemente non hanno mai voluto integrarsi nella nostra società.
Per tutti questi soggetti, che sono istigatori di violenze e cattivi esempi per i ragazzi più piccoli, oltre che assidui utilizzatori di armi da fuoco, occorrono norme e rimedi più severi, perché una volta liberi o in molti casi ai domiciliari, continuano a compiere atti criminali in giro per le città. Per esempio, il Gip di Milano a Shiva avrebbe dovuto dare quantomeno i domiciliari con braccialetto elettronico».
Shiva: un’altra accusa
Quanto anzidetto non è l’unica vicenda giudiziaria a carico del rapper di Milano Shotta Freestyle, brano pubblicato proprio durante il suo periodo di detenzione: Shiva è indagato anche dalla Procura di Ascoli Piceno. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti marchigiani, nella notte del 30 agosto 2023, Shiva avrebbe partecipato a una rissa con altre cinque persone a San Benedetto del Tronto. Come per la sparatoria di cui sopra, è stata attenuata la misura cautelare: il giudice di Ascoli Piceno ha tramutato gli arresti domiciliari in obbligo di firma.